mercoledì 17 luglio 2013

CASI PRATICI: dolore al gomito

V. ha seguito con me due sessioni di eft
Il suo disagio riguardava un forte dolore al gomito che si irradiava sulla mano e rendeva difficile svolgere qualsiasi lavoro
Durante la prima sessione V mi dice che gli mancano le forze dal dolore, chiedo quindi a V di chiudere gli occhi, mentre attiva i punti che preferisce, e ricordare in quali particolari momenti avverte questo dolore; quando soprattutto fa quello specifico movimento che gli da dolore
V dice “ quando lavoro e quando riprendo i miei figli”
Cominciamo con una frase di preparazione “ ho questo dolore quando faccio quello specifico movimento sento dolore, quando riprendo i miei figli sento dolore, soprattutto perché?” e chiedo a V di terminare la frase ed aggiunge : “sono stanco di dover dividere i bambini quando litigano” aggiunge inoltre di non vedere altra soluzione che questa. Chiedo dove percepisce questa parte di lui che afferma questo, trattiamo con delle frasi di logosintes i quella parte per poterla integrare in lui. Poi con eft sciogliamo i dubbi ( anche se una parte di me non ci crede che ci siano altre soluzioni…. so che la soluzione perfetta sta dentro di me…)
Quindi individuiamo dove sente la soluzione dentro di se e V visualizzala montagna ad aggiunge che gli piace andare in montagna e fare la guida
Chiedo quindi di osservare quale relazione puo’ esserci tra i suoi figli e la visualizzazione della montagna
V dice che non si sente di essere una guida per i suoi figli
Chiedo allora qual’ è la funzione della guida e V afferma:” dare istruzioni e sicurezza
In seguito a queste 2 caratteristiche emergono insicurezze sul lavoro e paura di sbagliare
Trattiamo quindi la paura di sbagliare e la relativa fantasia delle conseguenze
Al secondo appuntamento V dice di aver avvertito un leggero fastidio durante la settimana; il dolore era già ridotto e dice di essere piu’ tranquillo
Chiedo “cos’è cambiato in te?” sto cercando di accettare la situazione attuale, dice V
Chiedo allora come lo sta facendo, qual’ è la strategia; e V dice di aver iniziato a voler capire la moglie
In quel momento aumenta il dolore l gomito e dice di sentire una corda che tira il gomito e giunge a capire che la corda lo tira per farlo lavorare meno; visualizza la corda radicata a delle strutture grandi e pesanti che pian piano scopriamo essere la rappresentazione dei familiari in particolare una figlia che spesso grida e lo infastidisce. Questo grido lo fa respirare meno. Chiedo a che potrebbe essere utile respirare meno e V afferma: “ad occupare meno spazio” quindi formuliamo alcune frasi sul respiro: Anche se sento di respirare poco e non so davvero perché lo sto facendo… ed anche se un giorno ho imparato a respirare cosi’ per stare meglio e non soffrire mi accetto cosi’ come sono…
V dopo qualche respirazione piu’ ampia dice di sentire una grande tristezza; chiedo a cosa può essere collegata e V sempre ad occhi chiusi mentre attiva i punti dice di vedersi al età di 10-14 anni
Ci avviciniamo con TIME LINE a quel periodo V vede quel bambino triste al quale manca qualcosa
Chiedo a V cosa si sente di dargli e V dice che lo può accompagnare, io aggiungo “come fa una guida…è questo che mancava a quel bambino? V afferma e dice di non sentirsi all’ altezza di farlo
Lo invito quindi ad individuare due piccolissime cose che può dare fin da ora a quel bambino
V trova due importanti indicazioni dentro di sé in ambito scolastico e nelle relazioni ed osserva che può già metterlo in pratica con i propri figli!! Chiudiamo la sessione con la visualizzazione di V con i figli mentre sente che lo puo’ fare. Dopo qualche giorno, V mi telefona dicendo che è quasi completamente scomparso il dolore
Grazie, EFT!

Serena


mercoledì 10 luglio 2013

CASI PRATICI: Ernia al disco

G. soffre di ernia al disco che gli provoca un dolore alla caviglia destra unitamente a insensibilità alle dita e poca mobilità dello stesso piede. Quando me ne ha parlato, gli ho proposto una sessione di EFT. G. non è affatto refrattario ai “discorsi energetici “ e quindi accetta. Ci diamo appuntamento. Nel frattempo, per prima cosa mi documento su www.eft-italia.it . Trovo un caso simile che mi fornisce un bel po’ di spunti, da tirar fuori eventualmente al momento opportuno. Quando ci troviamo G. appare curioso e rilassato, nonostante il fastidioso dolore: mi racconta addirittura che a breve avrebbe avuto un incontro con il chirurgo per fissare l’intervento che ormai era inevitabile. Tra l’altro ne aveva già avuto esperienza dieci anni prima con un intervento ad un’ernia del disco ad un’altra vertebra. In ogni caso vuole provare EFT. Dopo avergli spiegato dove fossero i punti da stimolare iniziamo con un primo giro di riscaldamento che aiuta a focalizzare. Avverte più chiaramente il dolore, SUD 7/8. Chiudere gli occhi lo aiuta molto a visualizzarlo. Gli chiedo che forma o colore abbia questo dolore. Una luce (tipo quelle da faro occhio di bue) colorata, arancione. Lo invito a picchiettare restando focalizzato su ciò che visualizza. Inizialmente alla fine di ogni giro gli chiedo cosa cambia e lui mi descrive le variazioni cromatiche o gli spostamenti del dolore. Poi prende dimestichezza con la cosa e ogni due-tre punti mi descrive i cambiamenti. Il dolore assume vari colori e tende a spostarsi. E via con la caccia al dolore! Lo inseguiamo dalla caviglia, al ginocchio, dal polpaccio alla coscia. Gli chiedo anche cosa questo dolore gli impedisca di fare. Quindi continuiamo la caccia al dolore con frasi di questo tipo: “ anche se questo dolore di colore x mi impedisce di fare y , io mi amo e mi accetto…” . Ma G. esprime chiaramente che questa cosa non la accetta per niente. Quindi modifico le frasi in “Anche se non accetto per niente che questo dolore mi impedisca di fare x, mi apro alla possibilità di volermi bene lo stesso”. Dopo altri giri di questo tipo il dolore è sceso decisamente di livello (SUD 1/2). Gli è rimasta una rigidità al collo che andiamo a trattare con qualche giretto mirato. Alla fine della sessione, G. appare soddisfatto della notevole riduzione del dolore. Il problema ora è l’insensibilità delle dita e la poca mobilità. Decidiamo di sentirci dopo il colloquio con il chirurgo. Mi racconterà poi che il chirurgo non gli ha fissato l’intervento, anzi gli ha prescritto della fisioterapia dal momento che non soffre più i dolori di prima. Io ho offerto a G. la mia disponibilità per lavorare sui problemi rimanenti. Da quel giorno però non mi ha più chiesto nulla, mi ha raccontato solamente che ha imparato a convivere con “quei fastidi”. 
Ah, quanto ciò ferisce il mio EGO di operatore! Quanto mi piacerebbe scavare più a fondo, ricercare il vero significato di quei disturbi, vedere se vi sono analogie tra il periodo attuale e quello di dieci anni prima! Scoprire cos’è che auto-sabota la sua voglia di guarire del tutto! 
Su questi aspetti e sul mio EGO ho dovuto picchiettare molto io stesso!

Un saluto al vostro “Operatore Interno” che vuole salvare il mondo.


Davide Galesso – Operatore EFT e Operatore Reiki

venerdì 5 luglio 2013

SPERIMENTAZIONE ESTIVA CON EFT

Mentre sono impegnata nella stesura del mio nuovo e-book ( presto anche su questi schermi....) e in attesa delle bellissime prove che mi aspettano questo autunno, vorrei  lanciare un sondaggio.....

CONOSCETE E.F.T. E COME LA AVETE CONOSCIUTA?

QUALI PROBLEMI, DISAGI O DIFFICOLTA' AVETE AFFRONTATO CON EFT?

CON QUALI RISULTATI?

TROVATE PIU' EFFICACE LA TECNICA COME METODO DI AUTO - AIUTO O CON QUALCUNO CHE VI FA DA OPERATORE?


QUALI SONO I PROBLEMI - DISAGI O DIFFICOLTA' SU CUI VORRESTE APPLICARE EFT OGGI?

Mi raccomando di mettere da parte la timidezza (casomai anche con l'aiuto del fiore di Bach Mimulus :-))

Sarò lieta di suggerire qualche set-up direttamente qui, suddivisi per tematiche.

Grazie a chi vorrà collaborare.


Virna Trivellato